(Teleborsa) - Il
Pianeta Rosso è il protagonista scientifico di questi giorni: l’agenzia spaziale indiana festeggia l’entrata in orbita marziana della sonda
Mangalyaan e gli americani della NASA quella della sonda
Maven, anch’essa in orbita attorno al pianeta. Se non ci fossero le dimensioni astronomiche in ballo,
Marte ha un diametro di circa 6.800 km e una distanza attuale dalla terra vicino ai 100 milioni di km, si direbbe che di questi tempi c’è un intenso traffico attorno al
pianeta.
Gli indiani hanno lanciato la loro sonda quasi un anno fa, il 5 novembre del 2013 dalla base di
Sriharikota al largo della costa orientale dell’Andhra Pradesh. In questa maniera l'
India è la quarta nazione, dopo USA,
Russia ed Europa, a promuoversi per l’esplorazione del quarto pianeta del
sistema solare. Il costo dell’operazione è di circa
70 milioni di dollari che rappresentano meno del budget di un film hollywoodiano. Compito della missione è l’analisi dell’atmosfera e della superficie marziana grazie ai 15 kg di apparecchiature a bordo del veicolo compreso un spettrometro per la ricerca del metano.
La sonda
Mavel, dopo un viaggio di circa 700 km durato circa 11 mesi, è arrivata tre giorni prima della "collega" indiana ed ha il compito di analizzare la composizione, la struttura e la dispersione di gas nella fascia più alta dell’
atmosfera di Marte, cercando di capire i meccanismi di interazione con il
Sole e il vento solare nella speranza che indichi che fine hanno fatto l’acqua e l’anidride carbonica un tempo presenti su pianeta. La missione Mavel, a confronto di quella indiana, si potrebbe dire essere una "
Ferrari dello spazio" dato che è costata circa
600 milioni di dollari.
Mangalyaan e Mavel si aggiungono alle altre
14 missioni che continuano a raccontarci un storia diversa di Marte rispetto a quella che supponevamo conoscere fino a pochi anni fa. Marte ha avuto una sua atmosfera e sulla sua superficie c’era dell'acqua, ne sono la prova visibile i letti dei torrenti e il suolo è eroso, inoltre, c'erano
vulcani attivi, un clima caldo e umido e la sua atmosfera aveva una ricca quantità di gas, ma per gli
scienziati rimane il tormentoso dilemma: dov'è finito tutto questo?
Per ora non rimane che attendere le notizie che gli astronomi divulgheranno con la speranza, abbastanza confortata dei fatti, che non venga scoperta l’esistenza dei
marziani, perché, oltre essere un choc planetario, non vorremmo che vengano a citare noi terrestri per i danni dovuti all'intenso traffico attorno al loro pianeta e per l’
inquinamento dovuto ai mezzi scientifici ormai inutilizzabili che giacciono sulla superficie.