(Teleborsa) - Crescono i dubbi sull'imparzialità della Fed di New York, il distretto più invista della banca centrale americana, giacché il suo Presidente, ora
William Dudley, è anche "di diritto" vice Presidente della Fed e
membro esecutivo del FOMC, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve.
A riportare alla ribalta questi dubbi sono state le dichiarazioni radiofoniche fatte, la scorsa settimana, da una ex dipendente,
Carmen Segarra, licenziata nel 2012, che ha parlato di un
atteggiamento dei membri dello staff di Dudley "troppo sbilanciato nei confronti di Wall Street e delle grandi banche d'affari".
Dichiarazioni che hanno costretto lo stesso Dudley a fare delle precisazioni, ieri, a margine di un discorso tenuto a New York:
"Io sono molto attento all'integrità ed al lavoro del nostro staff di supervisione", ha detto Dudley, aggiungendo che i suoi collaboratori "operano completamente nell'interesse pubblico."
In realtà, il tema dell'
imparzialità dell'organo di controllo e supervisione della Fed non è nuovo ed ha più volte destato le
perplessità dei politici statunitensi, che hanno tentato a più riprese di espresso
dubbi circa l'autonomia decisionale ed operativa di cui gode la banca centrale statunitense.
Il caso della Fed di New York rappresenta solo uno dei tanti tentativi di Capitol Hill di mettere in discussione tale autonomia. "Questo è un periodo a zero credibilità per le grandi banche e per i loro controllori", ha commentato un esperto della Federal Financial Analytics, una società di ricerca di Washington.