(Teleborsa) - Avevano superato i lunghi anni della crisi post-Lehman grazie all'appetito per il lusso di alcuni mercati-chiave quali Cina e Russia. Ora che le due economie, per motivi diversi, stanno perdendo i colpi, e che il
virus Ebola sta aumentando i timori per un calo dei viaggi da Asia e Africa,
alcuni luxury brand stanno cominciando ad alzare bandiera bianca.
E' il caso delle due icone del lusso
Burberry e
Mulberry, a picco a Londra a causa rispettivamente di un outlook molto cauto e di un profit warning.
Burberry ha annunciato, relativamente al primo semestre, un aumento dei ricavi del 7% a quota 1,1 miliardi di sterline mentre le vendite nei negozi aperti da almeno un anno sono migliorate del 10%.
Il produttore dei famosi impermeabili ha parlato però di "situazione internazionale difficile" e di "leggere pressioni al ribasso", cosa che ha portato gli investitori a vendere in massa i suoi titoli.
Quanto a
Mulberry, la fashion company specializzata in pellame ha riportato, sempre nel primo semestre, un crollo della vendite del 17% a 64,7 milioni di sterline aggiungendo che l'utile pre-tasse dell'esercizio finanziario che si chiuderà a marzo del 2015 sarà "significativamente al di sotto delle aspettative attuali".