(Teleborsa) - I leader russi e quelli europei hanno fatto pochi progressi nei due giorni di
colloqui a Milano, per
puntellare un fragile cessate il fuoco nelle regioni orientali dell'Ucraina.
Le
due parti si sono accusate a vicenda di non voler comprendere la situazione sul terreno e come questa possa essere risolta. Anche ieri un
intenso fuoco d'artiglieria ha scosse Donetsk, dopo che le forze governative hanno respinto un altro attacco dei ribelli a ridosso dell'aeroporto.
L'
unico progresso nei colloqui, che hanno visto la partecipazione di tutti i maggiori leader europei, oltre alla diplomazia dell'Unione al gran completo,
è stato effettuato sulle forniture di gas e sulla sorveglianza alle frontiere. Troppo poco per dare un giudizio positivo sul vertice svolto a margine dell'Asem.
"Questo è quanto, in realtà, abbiamo concordato nei precedenti incontri", ha detto Poroshenko. "Il problema principale resta l'attuazione degli accordi verbali che, sulla carta, sembrano raggiunti" I leader europei hanno cercato di sostenere le sei settimane di tregua che, senza risoluzioni di carattere politico, rischia di trasformarsi in una situazione di stallo, in mezzo a schermaglie quotidiane tra esercito regolare ucraino e separatisti filo-russi.