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Con i prezzi in calo il petrolio "scistoso" USA è antieconomico

Con i prezzi in calo il petrolio "scistoso" USA è antieconomico
(Teleborsa) - Il mercato orso in cui è caduto il petrolio, sta portando gli analisti a rivalutare le perforazioni scistose negli Stati Uniti, dopo cinque anni di crescita storica.

Il prezzo di riferimento al Nimex, il 16 ottobre, ha toccato i minimi dal giugno 2012 a 79,78 dollari al barile. A quel livello, un terzo della produzione "scistosa" di petrolio degli Stati Uniti, sarebbe antieconomica, come fanno rilevare gli analisti di Bernstein & Co. in un rapporto firmato da Bob Brackett.

Secondo un rapporto della banca australiana, Macquaire Group, le società di perforazione aggiungerebbero, per la prima volta dal 2010, un minor numero di barili alla produzione rispetto all'anno precedente.

La perforazione orizzontale attraverso i banchi di rocce scistose, soddisfa oltre la metà della produzione statunitense ed è in crescita. L'Agenzia internazionale dell'energia con sede a Parigi, ha previsto che gli Stati Uniti, nel mese di novembre, dovrebbero superare la Russia e l'Arabia Saudita per diventare così il più grande produttore di petrolio al mondo, entro il 2015.

"Anche se alcune previsioni vedono un rimbalzo dei prezzi del greggio, un aumento più lento della produzione statunitense scuoterebbe la percezione del mercato globale, vista la non convenienza, a questi prezzi, ad estrarre il greggio dalle rocce scistose", ha detto Vikas Dwivedi, un economista per i mercati petroliferi di Macquarie bank, a Sidney. "Vorrebbe dire rimodellare il mercato del petrolio rispetto a come fin qui pensato per il futuro".
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