(Teleborsa) - Sono due i motivi per cui la
NATO, ieri sera, ha fatto sapere pubblicamente di aver intercettato almeno 26 velivoli militari russi nello spazio aereo europeo.
Il primo è che si tratta di voli compiuti con mezzi invisibili ai radar dell'aviazione civile.
Il secondo è perché questa invisibilità potrebbe creare problemi ai voli di linea.
In un comunicato postato sul suo sito Internet, l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord ha fatto sapere di aver monitorato, nelle giornate del 28 e 29 ottobre, quattro gruppi di aerei militari russi che conducevano manovre militari nello spazio aereo europeo sul Mar Baltico, il Mare del Nord, l'Oceano Atlantico e il Mar Nero. Quanto osservato rappresenta un "livello insolito di attività sui cieli europei", rileva l'Organizzazione.
I mezzi intercettati erano bombardieri e aerei cisterna. Essi non erano dotati di transponder a bordo, né avevano comunicato i propri piani di volo alle autorità che controllano il traffico aereo.
Non è la prima volta che si verificano questi sconfinamenti anomali. Da inizio 2014 la NATO ha intercettato oltre 100 voli di questo genere, tre volte quelli monitorati nel 2013.
"Ciò rappresenta un rischio potenziale per l'aviazione civile, perché i sistemi di controllo di quest'ultima non sono in grado di rilevare la presenza di questi aerei, oltre che eventuali interferenze tra i mezzi russi e il traffico aereo civile", spiega la NATO.