(Teleborsa) - Sale l'attesa per
il CdA di Montepaschi in calendario domani, mentre si moltiplicano le voci incontrollate di possibili soluzioni della questione. La banca senese, infatti, deve coprire ancora un cospicuo
deficit di capitale di 2,1 miliardi, così come emerso dai risultati degli stress test condotti dall'Authority bancaria. Gli amministratori, domani, dovranno prendere decisioni strategiche sul futuro della banca, avendo
varie opzioni e strade da percorrere. Intanto, arrivano conferme importanti da parte degli attuali azionisti di
MPS. La compagnia assicurativa francese
AXA, che ha una quota del capitale, ha assicurato che
farà la sua parte per partecipare ad un aumento di capitale della banca. Nulla di nuovo invece dalla
Fondazione MPS, il cui peso nel capitale della banca si è ridotto, che deciderà se aderire alla ricapitalizzazione solo dopo che sarà reso noto il Piano. Benché MPS abbia precisato che
"non chiederà aiuti di Stato", il vice Ministro dell'Economia Enrico
Morando ha già aperto alla possibilità di un intervento pubblico, indicando che una delle strade potrebbe essere una proroga dei Monti Bond, "un sacrificio che - a suo dire - si può ancora chiedere" per salvare banche di rilevanza nazionale come MPS e Carige. E' giallo invece riguardo al possibile ingresso di un socio cinese, di cui però la banca ha smentito l'esistenza. Secondo alcuni organi di stampa, sarebbe arrivata ieri sera la proposta di
Nit Holdings, una società che ha sede ad Hong Kong che era già comparsa in occasione del
salvataggio della Banca Popolare di Spoleto, che ora si è detta interessata ad
investire circa 10 miliardi per la ristrutturazione di MPS.