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Isis, si riaccende la propaganda mediatica

Politica
Isis, si riaccende la propaganda mediatica
(Teleborsa) - I miliziani jihadisti hanno diffuso in rete un audio messaggio del loro leader ispiratore, al-Baghdadi, dopo che nei giorni scorsi delle notizie incontrollate ne avevano comunicato la morte. Un messaggio minatorio che sottolinea il "fallimento della coalizione coordinata dagli Stati Uniti" e che il califfato comprende adesso Arabia Saudita, Egitto, Yemen, Algeria e Libia.

"Il Vulcano della jihad è esploso ovunque", ha detto il califfo nero nel suo messaggio della durata di 17 minuti. "Non ci fermeremo fino a quando non saremo arrivati a Roma".

In Libia i miliziani di Ansar al Sharia, affiliati allo Stato Islamico, hanno messo in rete il video dell’uccisione di un ostaggio. Un giovane militare combattente nelle fila dell’ex generale libico Khalifa Haftar.

Ed è proprio dal paese da cui sembra provenire il più alto numero di aderenti esogeni all’Isis, la Gran Bretagna, che arriva una rigida presa di posizione. Il premier britannico, David Cameron, da Camberra, annuncia di voler inasprire la legislazione britannica antiterrorismo per affrontare la minaccia dello Stato Islamico, autorizzando il sequestro dei passaporti delle persone sospettate, impedendone il ritorno in patria dalle zone mediorientali controllate dal movimento jihadista.

Verranno predisposte delle liste di interdizione al volo che interesseranno le compagnie aeree che operano nel Regno Unito e per quelle che non si adegueranno alla nuova disciplina, verrà negata l’autorizzazione ad operare.
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