(Teleborsa) - Sembrano ormai un lontano ricordo i tempi in cui la crisi del debito in Eurozona causava la fuga degli investitori dai titoli di Stato dei Paesi dell'Area Euro ritenuti più fragili.
In questi giorni la fiducia nei confronti delle "periferie" è ben visibile nella
nuova discesa dei rendimenti dei rispettivi bond governativi.
Oggi lo yield del
BTP decennale italiano è sceso fino al 2,15%,
nuovo minimo di sempre, salvo poi risalire leggermente al 2,20%, precedente record toccato questa estate.
Questo movimento al ribasso non fa che giovare allo
Spread tra il decennale tricolore e il Bund tedesco, sceso a 139 punti base.
Gran parte del
merito di questa corsa ai titoli (il rendimento è inversamente proporzionale alla domanda) va a
Mario Draghi. Venerdì il Presidente della Banca Centrale Europea ha
rilanciato sulle misure non convenzionali per contrastare la deflazione e stimolare il ritorno alla crescita dell'Eurozona.
Da rilevare anche l'effetto
IFO. La risalita a sorpresa dell'indicatore tedesco, più che giovare al debito della Germania (in queste ore sono scattate le prese di profitto sul Bund), sta giovando al sentiment dell'intera Eurolandia.
In netto calo anche il rendimento dei
Bonos decennali spagnoli, scesi sotto il 2% all'1,96%, dei titoli di Stato della
Grecia e dei bond del
Portogallo. Questi ultimi sono scesi sotto il 3% per la prima volta in cinque anni.