(Teleborsa) - Il governo di Hong Kong ha iniziato senza problemi la
rimozione dei blocchi stradali predisposti nelle zone della
protesta iniziata la scorsa estate, segno evidente che il movimento sta perdendo il sostegno dell’opinione pubblica.
Resta comunque il fatto che la
protesta, le più dirompente da quando la Cina ha ristabilito la sovranità su Hong Kong nel 1997, è insorta
dopo la decisione di Pechino di procedere al controllo dei candidati a sindaco della città, attraverso un comitato politico, a partire dal 2017.
La rimozione dei presidi dei manifestanti da
Argyle Street, apre adesso lo strada per un’azione analoga a
Nathan Road, la zona principale occupazione, dove violenti scontri hanno avuto luogo nel corso degli ultimi due mesi.
"I manifestanti hanno comunque
acceso la luce sulle politiche cinesi ad Hong Kong e sulla complicità del governo della stessa città per quanto riguarda quelle politiche", ha detto il professor
Michael Davis, dell’
Università di Hong Kong. "Quindi c'è stato un alto livello di attenzione da parte dell’opinione pubblica sul tema, con invito ai governanti ad andare avanti e a fare meglio di quanto non abbiano fatto finora".
Il sostegno pubblico al movimento si è rinforzato dopo che la
polizia ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti, armati di "solo" ombrello, lo scorso 28 settembre, ma poi è venuto meno anche per il comportamento passivo da parte del governo di Pechino.
Circa
il 68% degli intervistati ha detto che il governo dovrebbe intervenire per porre fine alle proteste degli studenti, come riporta un sondaggio condotto dall'Università di Hong Kong il 17 e 18 Novembre.