(Teleborsa) - Per contrastare l'evasione bisogna punire senza scappatoie chi sbaglia, ma anche semplificare le norme e cambiare approccio verso il cittadino.
Così si è espresso il Premier
Matteo Renzi in merito alla lotta ai "furbetti" del fisco, durante in suo intervento all'inaugurazione dell'Anno Accademico della Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
Il Presidente del Consiglio ha ricordato che
l'evasione stimata ammonta a 91 miliardi, un "numero impressionante" che vale 6 punti di PIL. Per questo è "sacrosanto" combattere questa piaga.
"Per chi sbaglia non ci sono scappatoie, va stangato. E' finito il tempo in cui chi si ritiene furbo possa avere la meglio. Ma serve uno sforzo di semplicità. Le norme vanno rese più semplici perché la semplicità è presupposto per il contrasto alla criminalità", ha dichiarato, aggiungendo che "bisogna anche cambiare approccio verso il cittadino che si deve sentire moralmente accompagnato" e che "il pubblico non è solo controllore ma diventa il consulente".
Anche il Ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, presente all'evento, ha detto la sua in materia spiegando che le somme recuperate dalla lotta all'evasione potrebbero essere utilizzate per migliorare il bilancio pubblico, ridurre la pressione fiscale e perseguire obiettivi di equità fiscale.
Il titolare di Via XX Settembre ha ricordato che nella
Legge di Stabilità sono contemplati interventi di contrasto all'evasione che permetteranno di recuperare 3,5 miliardi di risorse aggiuntive rispetto al 2014.