(Teleborsa) - Crollo dei consumi alle porte o mutate abitudini dei cittadini statunitensi? E' quello che gli economisti stanno cercando di capire alla luce delle statistiche sul
Black Friday e sul
Cyber Monday.
Del venerdì di shopping più folle dell'anno si sa che le vendite sono scese dell'11% rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda il
"Lunedì Cibernetico", ossia il primo lunedì successivo al Black Friday in cui a praticare gli sconti sono i negozi online (è stato stabilito questo giorno della settimana perché coincide con il ritorno al lavoro degli americani dopo il lungo ponte del
Thanksgiving Day), il
bilancio è positivo ma non esaltante.
Secondo i dati elaborati da IBM Digital Analytics,
le vendite sono salite dell'8,5% rispetto all'anno precedente, quando si registrò un boom del 20,6%.
Gli acquirenti hanno speso in media 124,1 dollari per ciascun ordine, il 3,5% in meno rispetto al 2013, anche se il numero di transazioni è risultato in aumento così come il numero di prodotti acquistati.
Leggendo queste statistiche viene da pensare che, paradossalmente, gli americani stanno spendendo meno ora che
il PIL galoppa e
la disoccupazione è ai minimi di sei anni rispetto agli anni bui della crisi.
In realtà va rilevato che molti retailer online prolungano le promozioni fino a sabato. Molti altri le iniziano prima del Black Friday. Altri ancora, infine, fanno durare gli sconti fino alla fine di dicembre.
Il colosso
Wal-Mart, per fare un esempio, ha fatto sapere che ieri il suo sito online ha registrato un boom di ordini del 70%, mettendo a segno il miglior giorno di sempre.
Per tirare le somme sull'andamento di questa
holiday season bisognerà dunque attendere la fine delle festività.