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Draghi rimanda le decisioni a inizio 2015

Economia
Draghi rimanda le decisioni a inizio 2015
(Teleborsa) - Il cambiamento del prezzo del petrolio impensierisce Mario Draghi, visto che l'Eurozona è a rischio deflazione. La BCE ha dunque deciso di rivalutare la situazione dell'economia a inizio 2015, tenendo conto dell'impatto dei recenti cali dell'oro nero.

Il governatore della Banca Centrale Europea (BCE), durante la conferenza stampa per illustrare la decisione di lasciare invariato il costo del denaro allo 0,05%, minimo storico, ha dichiarato ancora una volta che se l'inflazione resterà bassa il Board è favorevole all'utilizzo di strumenti non convenzionali addizionali, specificando che il programma d'acquisto di Abs e covered bond durerà almeno due anni.

Sulla base dei dati diffusi sinora si prevede una crescita debole per la zona euro nel periodo in arrivo, con un'economia ancora bloccata dalla disoccupazione e dagli squilibri di bilancio.
Draghi afferma di avere piena fiducia nel piano Juncker, specificando che la fiducia è tornata nei mercati finanziari ma ancora no nell'economia reale.

Le previsioni di crescita del PIL sono state riviste al ribasso: +0,8% nel 2014, +1% nel 2015, +1,6% nel 2016 mentre quelle sull'inflazione sono al +0,5% nel 2014 e +1,3% nel 2015.

Il numero uno della BCE ha infine dichiarato che le politiche fiscali devono supportare l'economia e che resta cruciale implementare le riforme strutturali, specie quella del lavoro.
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