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Scuola: scatti per anzianità o merito? Occorre almeno recuperare l'inflazione

Economia, Welfare
Scuola: scatti per anzianità o merito? Occorre almeno recuperare l'inflazione
(Teleborsa) - La carriera degli insegnanti e l'adeguamento degli stipendi potrebbe essere discriminata dal criterio del merito, se i futuri contratti non tenessero conto dell'anzianità e del recupero dell'inflazione. E' l'allarme lanciato dai sindacati della scuola, che commentano i risultati della consultazione nazionale sulla Buona Scuola.

Il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, al termine della consultazione, ha rivelato che solo il 14% degli italiani, in particolare i dirigenti e le famiglie, predilige il metodo dell'anzianità, mentre il 46% preferirebbe il sistema "misto" ed il restante 35% un criterio basato solo sul merito.

Il criterio del merito viene dunque sollecitato da una vasta popolazione dell'81%, dato che è stato accolto con grande soddisfazione dal Ministro Giannini, che però ha taciuto un altro dato rilevante: il 60% chiede anche di mantenere gli scatti per anzianità.

"La carriera degli insegnanti è un percorso percorribile, ma ad una condizione: occorre adeguare gli stipendi all'inflazione", avverte Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola Anief.

Il sindacato ha anche stimato l'impatto economico del congelamento degli stipendi: la mancata assegnazione delle indennità di vacanza contrattuale, tra il 2006 e il 2018, alla luce della proroga di 'sospensione' prevista per i prossimi tre anni, rende lo Stato debitore nei confronti degli insegnanti di 53 euro in media al mese, pari a quasi 9mila euro complessivi.

Fra l'altro, la retribuzione dei nostri insegnanti rimane ad oggi fortemente al di sotto della media europea: se ad inizio carriera la retribuzione lorda di un insegnante della scuola secondaria di primo grado è di 24.141 euro (circa 1.300 euro nette al mese). La media europea è di 26.852.
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