(Teleborsa) - Torna alla ribalta la questione del Banco Espirito Santo,
salvato dallo Stato lo scorso mese di agosto, grazie alla scissione dei suoi asset in due: una "good bank" in cui sono confluite le attività di pregio ed una "bad Bank" cui sono andati gli asset tossici.
Ora, una decisione presa dallal Banca centrale del Portogallo rischia di caricare pesanti perdite su primari inmvestitori internazionali, fra cui
Goldman Sachs. L'Istituto centrale ha infatti affermato che non sarà
Novo Bank, la "good bank" scorporata dal
Banco Espirito Santo, ad onorare gli 835 milioni di dollari dovuti ai creditori, ma i prestiti dovranno essere rimborsati dalla "bad bank".
Questo, secondo il Wall Street Journal, comporterà perdite per centinaia di milioni di dollari ai creditori del Banco Espirito Santo, fra i quali figura anche Goldman. La banca d'affari statunitense, che aveva acquistato titoli emessi dal veicolo finanziario Oak Finance a fronte dei prestiti concessi, ha detto che sta cercando "tutti i possibili rimedi" contro la decisione del Banco del Portogallo.