(Teleborsa) - Gli account
Twitter e YouTube del comando militare statunitense che sovrintende le operazioni in Medio Oriente, sono stati
violati ieri da individui che affermano di essere solidali verso il
califfato dello Stato islamico, presi di mira dai bombardamenti americani e degli alleati della regione mediorientale.
"Stiamo arrivando,
guardatevi le spalle, non perdoniamo e non dimentichiamo, siamo con l’Isis", è questo, in sintesi, ciò che sarebbe apparso sul feed di Twitter del
Comando Militare Centrale Usa, utilizzando un acronimo che riporta al gruppo estremista islamico.
Funzionari della sicurezza hanno
circoscritto il problema e verificato che il sistema informatico generale non fosse stato compromesso ed appurato il mancato accesso a documenti sensibili.
Il fatto però è risultato imbarazzante per i sistemi di sicurezza governativi, che gli stessi hanno minimizzato,
approfondendo successivamente le indagini. "Quest’evento è poco più di uno scherzo, o nella peggiore delle ipotesi, un atto di vandalismo", ha dichiarato il
portavoce del Pentagono, colonnello dell'esercito
Steve Warren. "E’ sicuramente un fatto scomodo, fastidioso, ma in nessun modo sono state sottratte o compromesse informazioni sensibili o classificate", ha detto Warren in una conferenza stampa.
Funzionari della difesa hanno poi aggiunto che
"le reti militari operative non sono state compromesse e non c'è stato nessun impatto sulla sicurezza operativa".
Sull’account Twitter violato, sono poi stati resi noti una
lista di generali e indirizzi privati ad essi associati. Su questo punto il Comando Centrale ha detto che è stato informato il Pentagono, affinché lavori per assicurarsi che le persone "direttamente interessate" siano informate rapidamente.
Il
portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha detto in conferenza stampa che l'hacking è "qualcosa che prendiamo sul serio." Ma Earnest ha poi aggiunto: "C'è una differenza abbastanza significativa tra ciò che è una grande violazione dei dati e l'hacking di un account Twitter".