(Teleborsa) - Il Pd è di nuovo spaccato e non è una novità, dato che la "convivenza" fra vecchie e nuove generazioni è difficilissima. L'ennesima baruffa è scattata sulla legge elettorale, ben nota con il nome di
Italicum.
Il
voto finale sulla legge di riforma del sistema elettorale ci sarà la
prossima settimana, come deciso dalla conferenza dei capigruppo al Senato, ma la votazione rischia di
produrre una irrimediabile frattura all'interno del Partito Democratico, a causa dell'
opposizione di 29 democratici "bersaniani", che hanno già annunciato che non voteranno la legge, a causa della diversità di vedute sulla questione delle liste bloccate. E c'è già chi preannuncia un avvicinamento con Forza Italia della fronda renziana che ora può contare su 71 voti.
Proprio ieri, il Premier
Matteo Renzi ha incontrato Silvio Berlusconi, per mettere a punto gli ultimi dettagli del famoso accordo del Nazareno, che ora include anche l'
elezione del Capo dello Stato. L'incontro ha spaziato su vari argomenti, ma è servito per strappare al Cavaliere la
promessa di un supporto di Forza Italia all'Italicum, anche se anche all'interno del centrodestra c'è chi rema contro il famoso
Patto del Nazareno.
Intanto, Renzi ha spiegato ieri in conferenza stampa che la
riforma elettorale è un pilastro della stagione di riforme avviata dal suo governo, perché
garantirà la durata del governo per 5 anni e libererà la maggioranza dal potere di veto dei piccoli partiti; il tutto favorito dal premio della maggioranza, che andrà ad un unico ed indiscusso vincitore, e dal superamento delle liste bloccate.
"Noi andiamo avanti, con prudenza, saggezza, buon senso ed equilibrio", ha affermato il Premier in conferenza stampa, ribadendo che non vi sarà alcuni rinvio, perché "l'Italia ha già rallentato troppo e nei campi sbagliati". "Siamo qui per non perdere neanche un minuto" ha aggiunto.