(Teleborsa) - Modificare i termini del piano di salvataggio sì, intraprendere azioni unilaterali, no.
Jeroen Dijsselbloem è stato categorico in occasione del suo primo incontro con il
Governo ellenico targato Tsipras: "agire unilateralmente e ignorare i compromessi non è la strada giusta", ha dichiarato il Presidente dell'Eurogruppo durante la conferenza stampa seguita al tête-à-tête con il Ministro delle Finanze ellenico,
Yanis Varoufakis, per discutere delle possibili modifiche al bailout.
Dijsselbloem ha poi ricordato che i problemi della Grecia non sono scomparsi né sono cambiati da un giorno all'altro dopo le
elezioni di questo fine settimana.
Dal canto suo,
Varoufakis ha ribadito che Atene non ha alcuna intenzione di estendere l'attuale piano di salvataggio (che scade a fine febbraio), e nemmeno di avere altri colloqui con gli ispettori della Troika (i creditori internazionali, ossia la Banca Centrale Europea, l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale).
"Il nostro Governo cercherà di cooperare al meglio con le istituzioni ufficiali dell'Eurozona, con l'Unione Europea e con il FMI, ma si rifiuterà di lavorare con tre commissari che hanno come unico obiettivo l'implementazione di un programma che secondo noi è basato su logiche anti europee", ha poi aggiunto il Ministro.
Nonostante i convenevoli di rito, dunque, è chiaro come tra Dijsselbloem e l'Esecutivo ellenico vi sia stato più che altro un clima gelido. Che non è sfuggito alla finanza: oggi la
Borsa di Atene ha ceduto oltre 1,5 punti percentuali, mentre i
rendimenti dei titoli di Stato ellenici sono schizzati al rialzo.
Il titolo a tre anni ha toccato un rendimento record del 19%, la scadenza a cinque anni ha sfiorato il 15% mentre il decennale
ha superato l'11%.