(Teleborsa) - Un leader separatista ucraino ha ordinato una
piena mobilitazione militare per rafforzare l’
opposizione al regime governativo di Kiev, dopo che da i colloqui di pace tra le parti in causa non si è riusciti ad ottenere risultati favorevoli ad una tregua duratura.
La richiesta di mobilitazione mira ad irrobustire le fila dell’esercito ribelle al governo ucraino, ben oltre le 100.000 unità.
Le nuove truppe saranno
schierate contro l’esercito ucraino nel sud della zona di conflitto, in modo che entro la primavera siano tutte riunite in un’unica forza antigovernativa. Lo ha riportato
DAN, l’agenzia di informazioni filo separatista.
L'ordine è stato diramato in virtù dell’
inasprimento dei combattimenti nelle regioni orientali di Donetsk e Luhans, che ha confermato l’apertura di un solco incolmabile tra le diplomazie di Kiev e di Donetsk, oltreché implicitamente quelle di Mosca.
Lo scorso sabato, a Minsk, c’è stato un incontro al vertice tra le autorità di Kiev, di Mosca, dell’OSCE e di una formazione rappresentante gli interessi dei ribelli, che si è conclusa dopo che i separatisti hanno cercato una revisione degli accordi di pace e si sono dichiarati “non disposti a discutere” un cessate il fuoco, come riporta una nota informativa dell’OSCE.
Il presidente ucraino
Petro Poroshenko, il cancelliere tedesco
Angela Merkel e il presidente francese
Francois Hollande, ieri hanno conversato telefonicamente su "un cessate il fuoco, immediato e senza condizioni”, augurandosi una veloce soluzione anche per il numero delle vittime civili, in continuo aggravamento.