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Nuova Castelli punta alla Borsa dopo l'integrazione di Alival

Economia
Nuova Castelli punta alla Borsa dopo l'integrazione di Alival
(Teleborsa) - Integrata Alival, definito il passaggio della quota di maggioranza a Charterhouse Capital, ora Nuova Castelli può puntare alla conquista di nuovi mercati e allo sbarco in Borsa.

Non ne fa mistero il Presidente e Amministratore Delegato della big dei formaggi, Luigi Fici. Il manager ha spiegato che, grazie al contributo del nuovo socio Charterhouse Capital Partners, Nuova Castelli si propone di consolidare la presenza nel settore dei formaggi Dop e sviluppare la vendita in nuove aree geografiche, come Cina ed America. In prospettiva, il gruppo punta anche verso una eventuale quotazione in borsa, possibilmente quella di Milano. "E' lo sbocco naturale per crescere. I tempi sono quelli tecnici, in media due/tre anni", ha spiegato Fici.

Quella della Nuova Castelli è una storia di crescita costante, oltre che un esempio di Made in Italy apprezzato e in espansione.

La "prima" Castelli fu fondata a Novara nel 1892 da Carlo Castelli come azienda produttrice di gorgonzola. A poco a poco iniziò la commercializzazione di altri formaggi tipici come il Parmigiano-Reggiano ed il Grana Padano, che resteranno due prodotti di punta anche dopo che la proprietà fu rilevata da Dante Bigi e ribattezzata "Nuova Castelli".

Nel 2013 Nuova Castelli ha acquisito Alival, produttore toscano di mozzarelle in grave crisi. L'anno scorso, infine, Bigi ha ceduto l'80% della società al Gruppo britannico di private equity Chartehouse Capital per 300 milioni di euro, restando titolare di una quota del 20%.

Oggi la nuova realtà nata dall'integrazione con Alival ha un fatturato di 500 milioni di euro, 1.200 dipendenti e 20 stabilimenti in Italia per la produzione, il confezionamento e la stagionatura di formaggio. Esporta circa il 90% della sua produzione, operando nei principali mercati europei (Francia, Gran Bretagna, Germania, Scandinavia e Russia) ed oltre.

L'obiettivo di Chartehouse è quello di valorizzare ulteriormente il Gruppo, arrivando ad un fatturato annuo di 800 milioni di euro. La quotazione in Borsa è un'ottima via per realizzare i sogni di espansione, come già spiegato da Fici quest'estate.
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