(Teleborsa) - Sarà
accresciuto il plafond che CDP mette a disposizione dell'
export italiano, che potrebbe
superare i 10 miliardi. Lo ha annunciato il Presidente di CDP,
Franco Bassanini, in una consultazione alla camera sul decreto investimenti (Investment Compact), precisando che la proposta sarà valutata dal prossimo Consiglio di Amministrazione.
Bassanini ha anche parlato a lungo della
trasformazione in banca della Sace, il gruppo totalmente controllato da CDP ed attivo nell'assicurazione e nel credito all'export. Secondo Bassanini bisognerà
valutare le criticità della trasformazione, in particolare sotto il profilo della coesistenza dei due ruoli di garanzia all'export e attività di credito, inquadrata nell'ambito della normativa europea sugli aiuti di stato.
"Noi
non faremo la banca commerciale, la banca retail, ma credito all'esportazione e finanziamenti per l'internazionalizzazione£", ha però aggiunto l'
Ad di Sace, Alessandro Castellano, affermando che "queste attività sono regolate in UE e non sono oggetto a oggi di aiuti di Stato". Unparere condiviso dall'Ad Alessandro Castellano, secondo il quale
"non si creeranno contrasti con il settore bancario" perché si affiancherebbe a quella svolta dagli istituti di credito tradizionali".
L'altro problema dell'Investment Compact sarà valutare gli effetti di una eventuale
vigilanza della Banca d'Italia su CDP, che secondo Bassanini potrebbe
ridurre l'efficacia dell'azione della Cassa, costringendola a dismettere partecipazioni e ridurre le risorse messe a disposizione dell'economia, in caso di necessità di rispettare certi parametri finanziari.
"Abbiamo erogato 20 miliardi di provvista per il finanziamento a medio termine delle PMI", ha ricordato Bassanini, sottolineando: "dovremmo ragionare di come rientrare invece di aumentare la nostra capacità di sostegno all'economia, se avremo da rispettare dei ratios di capitale e risorse più stringenti".