(Teleborsa) - La
corruzione è una piaga dell'Italia, ma la decisione presa dall'Agenzia delle Entrate di
ingaggiare "spie" contro i dipendenti corrotti farà certo discutere.
Ad annunciarla il direttore dell'Agenzia
Rossella Orlandi, che spera di poter mettere un freno al
dilagare degli episodi di corruzione, in un
settore che certamente si presta ad abusi di ogni genere, anche da parte di un semplice impiegato.
"Il messaggio è: noi contro la corruzione", afferma la dirigente.
In sostanza, verrà creata un
a casella di posta elettronica criptata, cui i dipendenti potranno inviare email anche solo per
segnalare la "sensazione" o il "dubbio" che vi siano
attività illegali all'interno del proprio ufficio da parte di un "collega".
Nasce così la
procedura del Whistleblowing, una soffiata per intenderci, perfettamente legale, ma che certamente
pone qualche perplessità circa l'attendibilità delle segnalazioni, se non accompagnata da un riscontro adeguato. Inoltre, c'è un vero ribaltamento della figura di
chi effettua la segnalazione:
non un delatore, ma un "prezioso collaboratore spontaneo".
'Se intendiamo perseguire davvero la lotta all'illegalità fiscale, noi per primi dobbiamo essere l'
emblema della legalità e dell'onestà'', afferma convinta la Orlandi.