(Teleborsa) -
Mark Cuban, attuale proprietario della squadra di Basket dei Dallas Mavericks, conosce qualcosa riguardo
boom tecnologico. Ha fatto la sua grande fortuna nell'
esplosione dei titoli tecnologici alla fine degli anni 1990, ha fondato e poi venduto Broadcast.com per oltre 5 miliardi di dollari.
Per questo ha anche
evitato il grande “sgonfiamento” della tecnologia, seguito al precedente boom. Come risultato, lui è rimasto un miliardario ed è divenuto proprietario di successo di un’importante compagine dell’NBA, una star della TV e un potente investitore.
Oggi,
Cuban pensa che la bolla della tecnologia si sia affacciata nuovamente e in un modo molto più pericoloso. In un post sul suo blog , Cuban ha messo in guardia contro l'attuale mania di investimenti in piccole società tecnologiche. "Se abbiamo pensato che fosse stupido investire in titoli internet che non avevano possibilità di successo, oggi va ancora peggio”.
Il punto cruciale della sua argomentazione è che mentre la bolla tecnologica del 2000 era essenzialmente una bolla pubblica,
la bolla di oggi risiede nella sfera degli investimenti privati, lasciando quelli che sono troppo coinvolti impossibilitati a scappare.
Migliaia di investitori hanno depositato
grandi somme di denaro a società private, ma non hanno alcun meccanismo per liquidare i propri investimenti, se ci fossero problemi. Non possono vendere la loro posizione, anche se si rendono conto che è stato un grosso errore.
“Non ho assolutamente dubbi che la maggior parte di questi singoli investitori sono in forte perdita sui solo investimenti. Nessuna ci sta guadagnando, perché su questo tipo di investimenti la liquidità latita”, ha detto Cuban sul suo blog.
La cosa peggiore per
un mercato con valutazioni da collasso è un mercato senza valutazioni e senza liquidità.