(Teleborsa) - Rallenta ancora la caduta dei prestiti delle banche all'economia. Secondo gli ultimi dati dell'ABI,
i finanziamenti alle famiglie e imprese si sono ridotti a febbraio dell'1,4%, rispetto all'1,5% precedente e ben lontani dai forti cali evidenziati nell'autunno del 2013, anno più acuto della crisi. La variazione, pur negativa, è la più bassa dal luglio del 2012.
Dalla fine del 2007 ad oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.821 miliardi di euro, mentre quelli erogati a famiglie e imprese da 1.279 a 1.405 miliardi di euro.
Molto bene l'rogazione di mutui, che ha registrato addirittura un'impennata fra novembre e gennaio, riportando una crescita del 35%, mentre i
crediti al consumo sono aumentati dell'8,1%. In crescita anche i
finanziamenti alle imprese, che sono aumentati del 4%.
Naturalmente, i
tassi di interesse restano ai minimi storici,
per effetto delle misure della BCE, con un taso medio sui mutui casa che si attesta al 2,78%, dato più basso da ottobre 2010, ed un tasso medio sul totale dei prestiti al minimo storico del 3,57%.
Come contropartita, si
impennano le sofferenze bancarie, a conferma che i prestiti sono sempre più rischiosi. A gennaio, le sofferenze lorde delle banche sono volate
a 185,5 miliardi dai 183,7 di dicembre. Una situazione che viene aggravata anche dall'
iter lungo per il recupero crediti, che in media ammontava a 7 anni nel 2012, con punte di 20 anni a Messina.