(Teleborsa) -
Tasse non versate per 879 milioni di euro. E' con questa accusa che la
Procura di Milano ha
chiuso le indagini sulla presunta maxi evasione dell'Ires da parte della filiale italiana di Apple.
L'avviso di chiusura indagini sarà notificato in giornata ai due top manager di Apple Italia, l'amministratore delegato, Enzo Biagini, e il direttore finanziario, Mauro Cardaio.
Secondo l'ipotesi accusatoria formulata dai pm, la divisione tricolore del Colosso di Cupertino avrebbe evaso l'Ires per un valore complessivo di 879 milioni di euro
nel quinquennio compreso tra il 2008 e il 2013. Il
reato ipotizzato è dunque quello di
omesso versamento dei redditi.
A tremare non è solo la Mela Morsa: secondo i pm, anche altre multinazionali (come per esempio
Google) avrebbero adottato lo stesso
metodo di Apple, ossia quello di
far contabilizzare i profitti realizzati in Italia a società con sede in Irlanda dove, come noto, la pressione fiscale è molto più bassa.
Sembra probabile che
i vertici di Apple tenteranno di trovare un'intesa sia sul piano tributario che penale, con conseguente risarcimento all'Agenzia delle Entrate.