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Scuola, la riforma non porterà agli alunni alcun vantaggio

Cultura, Economia, Welfare
Scuola, la riforma non porterà agli alunni alcun vantaggio
(Teleborsa) - Il problema del precariato nella scuola dell’infanzia e primaria non si risolve con i sette docenti, in media per ogni istituto, da annettere all’organico funzionale che il Governo vorrebbe portare con il ddl La Buona Scuola, presto in Parlamento.

Secondo il sindacato Anief, si tratta di una soluzione estemporanea, che non determinerà valore formativo aggiunto agli allievi, perché distorce la vera funzionalità dell’organico funzionale, da creare invece per migliorare le attività formative e i progetti connessi al Piano dell’offerta formativa di ogni scuola; non di certo per mettersi a disposizione dello staff della dirigenza, a cui tappare “buchi” quotidiani o settimanali, venutisi a determinare dalle assenze "brevi" dei docenti titolari. Una necessità, quest’ultima, sottolinea il sindacato della scuola, per la quale vi sono e vi saranno sempre i supplenti. Non i docenti di ruolo.

Se passa il testo in Parlamento, spiega l'Anief, così come è stato approvato in CdM, agli allievi troppo spesso non verrà assegnato un docente della stessa disciplina impartita da chi si è dovuto assentare. Inoltre, "non si comprende perché l’organico dei docenti della scuola dell’infanzia non sarà incrementato": per loro, infatti, i docenti neo assunti, a disposizione, sarebbero stati particolarmente utili, visto che il 75% delle supplenze sotto i quindici giorni e il 90% di quelle per meno di tre giorni proviene da questo genere di istituti.

Per il sindacato sarebbe stato utile, alla primaria, "reintrodurre l’insegnante unico, ripristinare il maestro prevalente su moduli e il docente specialista di lingua inglese in organico di diritto. E istituire delle classi ponte tra infanzia e primaria".

Se passa l’attuale ddl, spiega Marcello Pacifico presidente Anief, "le supplenze brevi si trasformeranno in una sorta di babysitteraggio, perché un insegnante di italiano non può trasmettere cognizioni di matematica o inglese. Non è davvero possibile che si assegnino incarichi, seppure per pochi giorni, senza tenere conto della specifica abilitazione all’insegnamento del subentrante: in questo modo, il danno alla classe è assicurato".





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