(Teleborsa) - L’
Iran e le potenze mondiali hanno fatto un grande passo per mettere fine alla
situazione di stallo sulla questione nucleare, comunicando di concordato le linee principali per arrivare ad una situazione definitiva, dopo più di una settimana di estenuanti colloqui.
L'accordo è stato annunciato ieri a Losanna, in Svizzera, anche se non impegna le parti ad un'azione immediata, ma lascia altri tre mesi alle rispettive diplomazie per discutere i dettagli.
L’accordo conseguito è comunque un buon risultato perché fornisce anche l’agenda per il
rientro delle sanzioni e per un riutilizzo a fini civili degli
impianti nucleari iraniani. Questo pone
Teheran nelle migliori condizioni per raggiungere una sorta di “normalità” internazionale, coma mai le era accaduto dal 1979.
Il presidente degli Stati uniti d'America
Barack Obama ha definito l’accordo una "comprensione storica" e l'
Agenzia internazionale per l'energia atomica si è detta pronta a fare tutte le verifiche sulle azioni dell’Iran.
Tuttavia non sono stati fugati definitivamente i segnali di difficoltà a proseguire. I conservatori iraniani e i leader politici israeliani hanno condannato l'accordo, peraltro gli avversari repubblicani di Obama hanno chiesto un’audizione per approfondire l’argomento.
"Nel complesso questo è positivo e fornisce elementi agli Stati Uniti per esercitare una pressione sulla non proliferazione nucleare”, ha detto
Yim Man Sung, uno scienziato nucleare responsabile per la pianificazione della non proliferazione nucleare presso il Centro di Ricerca coreano di Scienza e Tecnologia. "Nello stesso tempo, però, non si può garantire che attività clandestine non verranno perseguite sotto la maschera di legittimità."