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Con laurea in tasca l'occupazione è prossima al 90%

Ma la crisi pesa ancora su giovani e donne

Economia, Welfare
Con laurea in tasca l'occupazione è prossima al 90%
(Teleborsa) - Non è vero che in Italia ci sono troppi dottori, bensì è vero che la laurea è sempre un buon investimento. A cinque anni dalla laurea, infatti, l'occupazione è prossima al 90%, ma risulta in calo rispetto alla rilevazione precedente.

E' quanto emerge dal XVII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati che ha coinvolto a livello nazionale quasi 490mila laureati di tutte e 65 le università aderenti al Consorzio.

Il rapporto rileva "timidi segnali di inversione di tendenza nel mercato del lavoro che fanno sperare in un 2015 più roseo". Tuttavia, come testimoniano i dati relativi ai laureati indagati a cinque anni dal titolo, "il lungo periodo di recessione ci consegna un pesante fardello e conferma delle persistenti difficoltà occupazionali di coloro che si sono laureati a cavallo della crisi". Si tratta di una "gravosa eredità, che condizionerà le opportunità occupazionali, retributive, di carriera, di questi laureati anche nella fase di ripresa dell’economia e in un orizzonte di medio-lungo termine", ha commentato il professore Francesco Ferrante, componente del Comitato scientifico di AlmaLaurea.

Con il perdurare della crisi, mentre nei Paesi dell’Unione Europea la disoccupazione è scesa nel 2014 all’11,5%, l’Italia si aggiudica un triste primato, raggiungendo la quota del 12,7%. E, i giovani continuano a pagare il prezzo più alto. A soffrire maggiormente degli effetti negativi della crisi sono soprattutto le fasce storicamente più deboli del mercato del lavoro: donne e residenti al Sud.

Tra i laureati triennali, di cui il 54% continua con la laurea magistrale, l'occupazione è al 66%; per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione è pari al 70%: sono soprattutto laureati in architettura, farmacia, giurisprudenza,medicina, veterinaria.

Le esperienze di studio all'estero interessano solo il 7% dei laureati (per lo più del gruppo linguistico), ma l'aver svolto un soggiorno di studi all'estero permette ai laureati di aumentare del 20% le possibilità di trovare lavoro già ad un anno dal titolo.
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