(Teleborsa) - Sul destino del
"tesoretto" contenuto nel DEF 2015 non è stato ancora deciso nulla. Ad ogni modo sarà utilizzato per misure coerenti con le riforme.
Pier Carlo Padoan interviene personalmente sull'acceso dibattito relativo agli
1,6 miliardi che, virtualmente, si libereranno grazie ai margini sul deficit, spiegando che sul suo utilizzo "non è stato deciso alcunché" .
"Accolgo le esortazioni alla prudenza che arrivano dai presenti e dalle audizioni: ci sono elementi di incertezza che dovremo valutare", ha poi aggiunto in risposta ai
dubbi sollevati ieri dall'Ufficio parlamentare di bilancio, aggiungendo che questo "tesoretto" sarà
utilizzato per misure con "effetti temporanei sui saldi di bilancio" sul 2015 e "coerenti con il processo di riforme intrapreso". Ieri
Bankitalia ha suggerito di usare i risparmi per ridurre il deficit, mentre
la Corte dei Conti ha chiesto di dare sprint a riforme e crescita.
Sempre nel corso di un'audizione al Senato sul
DEF, il Ministro dell'Economia ha affermato che "
i segnali relativi ai primi mesi di quest'anno sono incoraggianti", che il "contesto più favorevole consente una ripresa più rapida e una crescita maggiore di quanto previsto" e che la missione del Governo sarà quella di supportare una crescita economica più sostenuta nel prossimo triennio evitando aumenti del prelievo fiscale e puntando al completamento delle riforme istituzionali.
Quanto alle temute
clausole di salvaguardia, Padoan ha assicurato che l'Esecutivo si impegna a disattivare l'entrata in vigore sia della clausola posta a garanzia dei saldi di finanza pubblica dalla
Legge di Stabilità 2015 (su IVA e accise) sia di quella prevista dalla Legge di Stabilità 2014, aggiungendo che
il minor gettito sarà compensato in parte da tagli di spesa per 0,6 punti di PIL.