(Teleborsa) - Nessuna sorpresa dalle stime sulla congiuntura italiana contenute nelle
Previsioni economiche di primavera della Commissione Europea.
Come ampiamente anticipato, Bruxelles ha confermato per la Penisola PIL dello 0,6% nel 2015, mentre nell'anno successivo è prevista un'accelerazione all'1,4%.
Si tratta di una
view leggermente più ottimista rispetto alle stime di questo inverno, quando Bruxelles indicava un
Prodotto Interno Lordo in salita dell'1,3% per il 2016 (era invece sempre a +0,6% nel 2015), mentre il
DEF (Documento di Economia e Finanza) indica un +0,7% per quest'anno e un +1,3% per il prossimo.
Questa ripresa, sottolinea però la Commissione, è dovuta soprattutto a fattori congiunturali "esogeni" quali il
quantitative easing della Banca Centrale Europea e il deprezzamento dell'
euro sul dollaro che favorisce l'export.
Prova ne è che la
disoccupazione non scenderà più di tanto e si attesterà al 12,4% sia quest'anno che il prossimo (
a marzo il tasso di disoccupazione è salito al 13%). Da rilevare, comunque, che nelle stime di inverno i tecnici UE prevedevano un tasso al 12,8% per il 2015 e al 12,6% nel 2016. Ad infondere ottimismo soprattutto il taglio del cuneo fiscale.
Per quanto riguarda deficit e debito, il
debito pubblico dovrebbe aumentare al 133,3% quest'anno per poi scendere al 130,8% il prossimo, complice anche il previsto balzo dell'inflazione che il prossimo anno dovrebbe arrivare all'1,8%.
Il
deficit, invece, sarà pari al 2,6% quest'anno per poi calare al 2% il prossimo (in questo caso le stime sono uguali a quelle di tre mesi fa).
Da rilevare che
queste previsioni non tengono conto della recente sentenza della Consulta sulle pensioni.
La Commissione ha poi messo in luce il fatto che
le banche restano appesantite dai crediti deteriorati.