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La PA Digitale non convince. Confartigianato "solo il 36% usa servizi online"

Economia
La PA Digitale non convince. Confartigianato "solo il 36% usa servizi online"
(Teleborsa) - La PA Digitale ha un intento lodevole: ridurre tempi e costi della burocrazia. Eppure i servizi pubblici on line sono ancora una chimera.

Secondo un rapporto di Confartigianato, presentato lo scorso weekend all'Assemblea dei Giovani Imprenditori a Milano,
sono pochi e insoddisfatti gli italiani che usano la Rete per dialogare con la pubblica amministrazione: soltanto il 36% della popolazione utilizza Internet per interagire con lo Stato.

Secondo il rapporto, inoltre, i servizi on line della PA vengono utilizzati dall'85% delle imprese, una quota che resta comunque inferiore di 3 punti rispetto alla media europea. Ma il divario con l’Europa aumenta per alcune tipologie di servizi: per le dichiarazioni IVA e contributi in via elettronica gli imprenditori italiani sono il 33% in meno rispetto alla media UE. L’invio telematico di moduli compilati vede le imprese italiane distanti di 16 punti percentuali dal resto d’Europa. Quanto poi a scaricare moduli dai siti della PA e offrire beni e servizi il gap con l’Europa è di 4 punti percentuali.

“I ritardi dell’e-gov non contribuiscono a migliorare la situazione delle imprese italiane, che pagano a caro prezzo le complicazioni della burocrazia italiana: 30.980 milioni l’anno", denuncia Marco Nardin, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, auspicando che il Disegno di legge per la riforma della PA venga approvato entro l'estate.

Le relative lentezze nella digitalizzazione della PA si riflettono sul basso utilizzo di Internet per compilare e spedire moduli burocratici: secondo il rapporto appena il 18% degli italiani ha usato questa modalità per ridurre il tempo in coda agli uffici pubblici. L’Europa ci batte con una media del 33% e peggio di noi fanno la Repubblica Ceca (14%), la Bulgaria (13%), la Romania (6%).

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