(Teleborsa) - La
Russia potrebbe far entrare in
Ucraina orientale tra gli 8000 e 10000 soldati. Lo si apprende da un rapporto messo a punto del leader dell’opposizione politica di
Putin, Boris Nemtsov, ucciso a Mosca lo scorso 27 febbraio.
Compresi i rinforzi russi, il numero delle truppe ribelli ha raggiunto il ragguardevole numero di 37.000 soggetti operativi sul campo di battaglia e il governo di Mosca avrebbe speso per sostenere economicamente la rivolta, circa 53 miliardi di rubli, cioè circa un miliardo di dollari.
L’attivista dell’opposizione politica russa,
Ilya Yashin, unitamente a diversi colleghi, avrebbe completato nei dettagli il rapporto iniziato da Nemtsov.
"Né Putin, né alcuno dei suoi generali, hanno il coraggio di ammettere nel concreto l’aggressione militare dell'Ucraina", è scritto nel rapporto, stimando che almeno 220 soldati russi sono stati uccisi in Ucraina. "Bugie e ipocrisie vengono spacciate come grande saggezza politica da parte di Putin".
Esperti statunitensi dicono che i ribelli hanno utilizzato la
tregua, in vigore da Febbraio e negoziata congiuntamente da Putin e dalla
Merkel, per preparare una possibile nuova offensiva.
Putin ha ripetutamente respinto le accuse degli
Stati Uniti e dell'
Europa di favoreggiamento ai ribelli delle regioni orientali, sia inviando materiali militari, sia truppe da combattimento.
Il conflitto, scoppiato più di un anno fa, ha causato almeno 6.000 morti e raffreddato i rapporti del Cremlino con i vecchi nemici della Guerra Fredda, oltreché aver spinto gli Stati Uniti e gli alleati europei, ad introdurre
severe sanzioni economiche contro la Russia, che hanno contribuito a schiacciare l'economia del paese nella recessione.