(Teleborsa) - Tornano i riflettori sulla
banda larga, in attesa che il Governo approvi il
decreto, emerso da una collaborazione con il Ministero dello Sviluppo e CDP. Il decreto in questione, che a quanto pare avrebbe dovuto essere approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri di ieri, è
slittato nuovamente.
Alla base di questi continui rinvii vi sarebbero le
diverse visioni del futuro mercato di Internet veloce, che vedono contrapposti i
nteressi pubblici (CDP e
Metroweb)
e privati (
Telecom e
Vodafone).
Il dibattito resta sempre attuale, in quanto
la banda larga vale circa 6,5 miliardi di investimenti pubblici, oltre a quelli privati, e potrebbe portare alla creazione di 9 mila posti di lavoro. Un
tema che dovrebbe essere dunque
piuttosto urgente per il governo, al di là dell'obiettivo di ridurre la distanza tecnologica con l'Europa (digital divide).
Che l'argomento stia stuzzicando l'attenzione di vari attori non è in dubbio. Sul punto è intervenuto nei giorni scorso anche l'
Ad di Vodafone, Vittorio Colano, avvertendo che "ogni tanto riprende a circolare il batterio di un
neomonopolismo di ritorno" di Telecom Italia, soprattutto sulla banda ultralarga. Il manager ha però aggiunto che
nel mondo delle comunicazioni c'è una tendenza al consolidamento (resteranno forse quattro grandi operatori) e che anche l'Italia potrebbe essere visto come un mercato interessante.