(Teleborsa) - La
Grecia si sta muovendo
sempre più vicino alla porta dell’euro, avendo
“bucato” con esito negativo anche l’ultimo incontro ufficiale di Lussemburgo. Per questo motivo, i vertici delle istituzioni europee, in un contesto in cui il rancore tra le parti inizia farsi palpabile, hanno chiesto un
vertice di emergenza per il prossimo lunedì.
Mentre la
Banca Centrale Europea si era preparata per un
vertice di emergenza, oggi,
migliaia di greci si sono raccolti davanti al parlamento di Atene per chiedere di salvare la nazione dal default.
Il Governo del Primo Ministro
Alexis Tsipras ha accusato l’esistenza di un
complotto di matrice bancaria per ricattare la Grecia a piegarsi alle richieste dell’Unione europea, anche se continua a dire che
un accordo sarebbe ancora possibile.
“Ho deciso di convocare un vertice lunedì”, ha detto ieri il Presidente della Commissione europea
Donald Tusk, dopo il vertice di Lussemburgo. “E’ questo il tempo per discutere la situazione della Grecia al più alto livello politico possibile”. Tusk ha poi aggiunto che “coloro che vedono le banche coinvolte in un complotto contro la Grecia, saranno smentiti”.
Con lo
spettro dei controlli sui capitali incombente su Atene, tutti i protagonisti che incideranno sui suoi destini, hanno espresso la loro esasperazione con i negoziatori della Grecia meno intransigenti.
"L'emergenza chiave è quella di assicurare che i dialoghi avvengano tra persone responsabili e in grado di comprendere ciò che può accadere se tutto dovesse andare a rotoli”, ha detto il Presidente del Fondo Monetario internazionale,
Christine Lagarde, dopo aver ascoltato il Ministro delle Finanze greco
Yanis Varoufakis esporre le sue posizioni a Lussemburgo, giovedì. "Quello che manca è un dialogo serio”.