(Teleborsa) -
Il rublo è caduto dopo la grande avanzata delle ultime due settimane, in scia al
calo dei prezzi del petrolio e ai
dati economici che mostrano che il rallentamento della Russia non è poi così profondo come si prevedeva.
La valuta russa è scesa oggi fino a 55,37 contro il dollaro, mentre le obbligazioni sono salite per il secondo giorno consecutivo dopo che il Ministero delle Finanze ha collocato senza difficoltà una tranche da
15 miliardi rubli (circa 27 milioni dollari) di titoli a tasso variabile in scadenza dicembre 2017.
Mentre non sembrano esserci legami diretti tra le finanze russe e il problema greco,
il rublo pare soffrire invece di scarso appetito per le attività più rischiose.
I dati economici hanno mostrato oggi la
revisione al rialzo del surplus di partite correnti per oltre 5 miliardi di dollari nel primo trimestre, mentre l'indice dei responsabili degli acquisti per giugno è salito a 48,7% contro una stima di 48.
"Nonostante i dati in gran parte positivi siano più forti del previsto, il mercato sembra dominato dalle incertezze sulla Grecia”, ha detto Vladimir Osakovskiy, capo economista per la Russia presso la filiale moscovita di Bank of America, in una nota inviata ai propri clienti. "Il rublo e altri asset russi, probabilmente, saranno orientati dai driver mondiali”.
Il rublo è sceso del 5,4% il mese scorso, da quando la
banca centrale ha acquistato valuta estera, con una mossa che, dicono gli analisti, mirava ad arginare gli effetti della crescita mondiale e nello stesso tempo aumentare le entrate del governo dalle esportazioni.
Il rendimento su titoli del debito russo a cinque anni, è sceso di sei punti base all’ 11,12% per cento di oggi.