(Teleborsa) - La ripresa delle perforazioni negli Stati Uniti contribuisce a mettere sotto pressione i prezzi del petrolio.
In questo momento i
futures sul Wti in scadenza ad agosto stanno cedendo 42 centesimi a 56,51 dollari al barile, mentre quelli sul
Brent limano 48 cent a 61,59 dollari al barile.
Dall'ultimo rapporto di
Baker Hughes pubblicato ieri sera è emerso che la scorsa settimana il numero di
impianti di perforazione attivi è salito di 12 unità a 640 dopo 29 settimane consecutive di declini.
Nonostante ciò, i pozzi attivi sono ancora il 60% in meno rispetto al picco di 1.609 toccato a ottobre.
Ad impattare negativamente sulle quotazioni dell'oro nero anche le
trattative sul nucleare in Iran che, causa posticipo, dovrebbero concludersi martedì, e le
tensioni sulla Grecia.