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Il crollo del mercato cinese farà più rumore dei subprime

Economia
Il crollo del mercato cinese farà più rumore dei subprime
(Teleborsa) - Paul Singer noto ed autorevole gestore di hedge fund, ha detto che il crollo del mercato azionario cinese, alimentato da forzosi rientri del debito, può avere implicazioni più grandi della crisi dei mutui subprime americani, facendo così eco agli avvertimenti dei suoi colleghi Bill Ackman e Jeffrey Gundlach.

"Le dimensioni di questo crollo sono più grandi di quelle dei subprime americani", ha detto Singer, fondatore della società di investimenti alternativi, Elliott Management, in una intervista a CNBC Institutional Investor. “Ritengo però che non dovrebbe causare una deflagrazione globale dei mercati, come successe nel 2008”.

Il mercato azionario cinese è sceso fortemente dai massimi del 12 giugno, bruciando quasi 4.000 miliardi di dollari di valore in meno di un mese e messo in seria difficoltà gli investitori che avevano acquistato titolo a leva, cioè indebitandosi, convinti dell’ascesa senza fine degli indici azionari cinesi.

"La Cina è la minaccia globale più grande in assoluto, molto più della Grecia", ha detto Ackman, gestore e fondatore di Pershing Square Capital Management. “Il mercato azionario cinese è di dimensioni notevoli, per cui penso che saranno notevoli gli effetti di una crisi”.

Ackman si è poi detto molto preoccupato per la mancanza di trasparenza della Cina e mette in dubbio l’affidabilità delle sue statistiche economiche. "Se si guarda al sistema finanziario cinese, si deve tener conto di un immenso sistema bancario ombra e se si guarda alla quantità di leva, si deve anche guardare a quanto disperatamente hanno lavorato per mantenere livellato il mercato delle scorte. Per me le prospettive sono peggiori di quelle americane nel 2007”.
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