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Malagrotta, la Guardia di Finanza sequestra beni per 7,5 mln di euro

Ambiente, Economia
Malagrotta, la Guardia di Finanza sequestra beni per 7,5 mln di euro
(Teleborsa) - Sequestrati beni per 7,5 milioni di euro agli eredi di Arcangelo Spagnoli, il “colletto bianco” che favorì il malaffare del Patron della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni.

E’ quanto rende noto la Guardia di Finanza di Roma in un comunicato, dove spiega che la misura di prevenzione è stata emessa dal Tribunale della Capitale, Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, nei confronti degli eredi di Arcangelo Spagnoli, deceduto nel 2012 e considerato il perno centrale del sistema criminale ideato da Manlio Cerroni, il dominus della discarica più grande d’Europa, Malagrotta, già indagato per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, alla frode in pubbliche forniture, alla truffa, all’abuso d’ufficio, al falso ideologico con i relativi reati satellite.

Spagnoli, spiegano le Fiamme Gialle, ha rivestito per lungo tempo la carica di Responsabile Unico del Procedimento in seno all’Ufficio del Commissario Straordinario per l’Emergenza Ambientale della Regione Lazio ed ha utilizzato il ruolo pubblico che rivestiva per favorire l’imprenditore Manlio Cerroni, rappresentando il “punto di snodo fondamentale tra la struttura Commissariale, la Regione e il gruppo Cerroni”, nonché “vera e propria quinta colonna dell’organizzazione”.

La Guardia di Finanza, analizzando i flussi finanziari, ha dimostrato la sproporzione tra i redditi percepiti da Arcangelo Spagnoli ed il cospicuo patrimonio accumulato, di cui, dopo la morte, hanno potuto beneficiare gli eredi, moglie e figli. Il sequestro dei beni, applicato grazie alla normativa antimafia, consiste in diversi immobili, conti correnti e in una società di produzione di energia da impianti fotovoltaici, la STQ di Macerata.

In sostanza, a fronte delle indagini svolte, la Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale Ordinario di Roma ha ritenuto che la sproporzione patrimoniale sia stata frutto delle numerose condotte criminali emerse nel corso delle indagini. Basti pensare che, dal 2005 al 2011, Arcangelo Spagnoli ha acquistato titoli, fondi comuni, certificati di deposito, polizze vita per un totale di quasi 6 milioni di euro, di cui ben 3,7 milioni provenienti da versamenti di puro contante.
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