(Teleborsa) - A poche settimane dal suo minimo consenso popolare, il
presidente turco Erdogan sta cercando di sradicare i suoi oppositori politici per rafforzare la sua base di potere, cavalcando la possibilità di un
intervento armato contro i militanti jihadisti dell’Isis lungo il confine siriano.
Erdogan ha chiesto al Parlamento di
revocare l'immunità per procedimenti giudiziari ai parlamentari del partito curdo legato al gruppo militante
PKK. Ciò aprirebbe la strada ai procuratori di indagare su presunti
reati di terrorismo.
La Turchia sta poi combattendo i ribelli del PKK nei loro territori nel nord dell'Iraq ed è in procinto di intensificare i bombardamenti contro insediamenti militari dell’Isis lungo il confine siriano.
L'escalation militare su più fronti si concretizza sette settimane dopo che il
partito pro curdi HDP, ha strappato un risultato senza precedenti alle elezioni turche, togliendo al partito fondato da Erdogan la sua
maggioranza parlamentare, per la prima volta in 13 anni.
"Per tutti quelli che credevano che una coalizione trasversale desse la possibilità di emarginare Erdogan o semplicemente di limitarne la sua azione politica, si è sbagliato”,
Peter Schottmueller, gestore del reddito fisso per la tedesca
Deka Investment. "Tutte le azioni che rafforzano la posizione di Erdogan sono dannose per il profilo di rischio della Turchia”.
La decadenza della tregua concordata due anni fa con il PKK, sta preoccupando gli investitori. La
lira turca ha chiuso al minimo storico contro il dollaro a 2,7528. I
rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni sono in crescita di 71 punti base rispetto alla settimana scorsa, violando il 10% di rendimento per la prima volta da settembre 2014.