(Teleborsa) -
Il Piano banda ultralarga da 12 miliardi di euro, annunciato dal governo lo scorso mese di marzo,
diventa operativo grazie all'OK ricevuto dal CIPE, che ha approvato il piano di investimenti nella fibra, deliberando sin da ora lo
stanziamento dei primi 2,2 miliardi per l'infrastruttura.
Il piano da 12 miliardi è così suddiviso:
5 miliardi dai privati e 7 miliardi di fondi pubblici (questi ultimi saranno coperti per
4,9 miliardi dalle risorse reperite dal
Governo e per
2,1 miliardi con i
Fondi strutturali regionali.
"Ingraniamo la sesta verso questo progetto", ha affermato senza preamboli il
Premier Matteo Renzi, spiegando che l'obiettivo degli investimenti programmati è quello di raggiungere 10 milioni di italiani, 800 comuni, oltre 400 ospedali, 2000 scuole e 5000 sedi della Pubblica amministrazione".
L'obiettivo ultimo è quello di portare la fibra a 30 Mega in tutto il Paese entro il 2020 ed a
100 Mega per il 50% della popolazione, pari a una copertura dell'80% del territorio nazionale.
Lo stanziamento dei primi 2,2 miliardi prima dell'estate, che è parte del pacchetto di 5 miliardi dei Fondi di sviluppo e coesione permetterà di
avviare già in autunno le prime gare, con una partnership pubblico-privata, che si concretizza nell'operatività della società Infratel, creata dal Ministero dlelo Sviluppo per fare da "regia" allo sviluppo del Piano ultralarga.
I 2,2 miliardi della delibera CIPE sono parte di un pacchetto di 5 miliardi dei Fondi Sviluppo e coesione e
si dirigono in primis alle aree bianche ed alle aree di fallimento del mercato (circa 6.800 comuni) che sono ancora lontane dal colmare il digital divide.
Il via libera operativo agli investimenti nella banda ultralarga arriva proprio quando
il Paese sta iniziando a muoversi ed in risposta al
grande fermento nel settore delle TLC in fase di consolidamento. "
Ora gli operatori di telefonia si mettano in gioco", ha detto
Renzi, che sempre ieri ha incontrato a Palazzo Chigi Vincent Bollorè, numero uno di
Vivendi, che oggi è il principale azionista di
Telecom Italia. Quest'ultima ha approvato ieri i
risultati semestrali, che mostrano un'impennata degli investimenti del 25,7%. Nel frattempo, sale la
febbre da M&A, che per ora vede concretizzarsi le
nozze fra 3 Italia e Wind.