(Teleborsa) - Il super franco torna a minacciare la domanda di beni elvetici, in particolare di prodotti chimici e farmaceutici, di macchinari e di orologi.
Secondo quanto riportato dall'Ufficio doganale elvetico, a luglio l'
export è crollato del 4,9% in termini reali a 17,93 miliardi di franchi svizzeri, mentre in termini nominali è sceso del 7,4%.
Le
importazioni hanno raggiunto invece quota 14,19 miliardi, registrando un aumento dello 0,2% in termini reali, mentre in termini nominali si è verificato un crollo dell'8,3%.
La
bilancia commerciale, infine, ha registrato un surplus di 3,7 miliardi di franchi, in lieve aumento rispetto ai
3,5 miliardi di giugno.
La Banca Centrale elvetica (Swiss National Bank) sta tentando di contrastare l'attuale fase di apprezzamento della divisa rossocrociata.
Giusto la scorsa settimana il Vice Presidente dell'Istituto Centrale elvetico,
Fritz Zurbruegg, ha dichiarato che la SNB non modificherà l'attuale politica monetaria perché l'attuale livello di tassi - negativi - sta producendo gli effetti sperati, ossia l'indebolimento del franco svizzero, che comunque resta ampiamente sopravvalutato.