(Teleborsa) -
Wall Street accelera il passo dopo un avvio sprint sostenuto della
notizie positive giunte dalla Cina, dove finalmente
la Borsa di Shanghai sembra aver arrestato l'emorragia di vendite, e dalla macroeconomia.
Anche il listino americano, al pari di quelli asiatici ed europei, sembra aver messo da parte la sindrome cinese iniziata dopo la
pubblicazione di alcune statistiche che hanno aumentato il
panico da rallentamento della seconda economia economia al mondo, panico poi acuito dalla
triplice svalutazione dello yuan da parte di Pechino.
Di grande aiuto i dati sul
PIL USA del secondo trimestre, rivisto al rialzo molto più delle attese degli analisti, mentre i
sussidi alla disoccupazione sono tornati a scendere per la prima volta in quattro settimane, confermando il trend di rafforzamento del mercato del lavoro statunitense.
Questi dati potrebbero spingere la Federal Reserve a non tardare troppo l'uscita dall'era dei tassi di interesse a zero anche se
in questi giorni, complici le turbolenze dei mercati generate dai timori per una decelerazione dell'economia cinse, si sta facendo strada l'ipotesi di un rinvio a dicembre.
Qualche delucidazione potrebbe giungere da
Jackson Hole, dove oggi è iniziato il simposio del banchieri centrali.
In questo momento il
Dow Jones avanza del 2,13%, invertendo la tendenza rispetto alla serie di sei ribassi consecutivi, cominciata il 18 di questo mese.
Sulla stessa linea l'
indice S&P-500, che avanza del 2,30% così come il
Nasdaq 100 e l'S&P 100.
Chevron si conferma
al top tra i giganti di Wall Street grazie ai
segnali di recupero del greggio.
Su di giri
General Electric, Pfizer e
United Health, tutti titoli riscoperti dagli investitori.