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Il dilemma tassi non aiuta Wall Street

Commento, Finanza
Il dilemma tassi non aiuta Wall Street
(Teleborsa) - Partenza in rosso per Wall Street nell'ultima sessione di una settimana caratterizzata da elevata volatilità e bassi volumi di scambio.

Gli investitori hanno infatti preferito non prendere posizioni definite in attese di uno degli appuntamenti clou dell'anno, ossia il meeting della Federal Reserve della prossima settimana (16 e 17 settembre) in cui la Banca Centrale americana è chiamata a decidere se alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006 (il costo del denaro sosta invece attorno allo zero dal 2008).

In attesa del verdetto i mercati hanno seguito con molta attenzione la macroeconomia, che complessivamente sta continuando a dipingere un'economia in salute anche se non al top, con un mercato del lavoro ormai fuori dalle secche della crisi del 2008.

Oggi sono stati diffusi i numeri sui prezzi alla produzione, risultati immobili in agosto a causa soprattutto della componente energetica ma anche del calo del costo delle materie prime.

I banchieri della Fed hanno più volte sottolineato che le basse quotazioni energetiche e il dollaro forte hanno un'influenza transitoria sull'inflazione, mostrando scarsa preoccupazione sul fatto che i prezzi possano non centrare il target della Fed.

Il doppio mandato della Federal Reserve è, come noto, quello di "sorvegliare" l'inflazione e assicurare un mercato del lavoro sano.
Con queste premesse e alla luce delle ultime statistiche (quella sui prezzi al consumo sarà diffusa il 16 settembre), non è escluso un primo lieve rialzo del costo del denaro.

Sulle prime battute il Dow Jones arretra dello 0,34% a 16.274 punti; sulla stessa linea l'indice S&P-500, che lima lo 0,38%. In ribasso anche il Nasdaq 100 (-0,38%), come l'S&P 100.

Tra le poche blu-chip positive spicca McDonald's (+0,67%), mentre tra i titoli più venduti si segnalano i produttori di beni di largo consumo Procter & Gamble e Johnson & Johnson.
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