(Teleborsa) - Si accendono ancora una volta i riflettori sull'
ILVA di Taranto.
L'acciaieria italiana diventa l'oggetto di un interrogazione a Montecitorio da parte dell’on Furnari del Gruppo Misto.
Lo stabilimento dell’ILVA di Taranto, pìù volte è stato sotto accusa per le sostanze inquinanti diffuse nell'ambiente e per questo si e reso protagonista di una lunga
vicenda giudiziaria che aveva visto l'acciaieria italiana accusata di disastro ambientale.
Ieri in Aula alla Camera, è stato l'onorevole
Furnari a mettere la vicenda sotto i fari del Governo anche alla luce delle notizia apparse su alcune agenzie di stampa che hanno riportato che "a seguito di alcune rilevazioni effettuale da Peacelink nella zone circostanti lo stabilimento dell’ILVA di Taranto, sembra si siano nuovamente superati i livelli degli
ipa provenienti dalla predetta area industriale. Dalle rilevazioni effettuate da Peacelink, sia in questi giorni che nel recente passato (gennaio ed agosto 2015), con la stessa attrezzatura dell’Arpa Puglia (Ecochem Pas 2000), gli
ipa (idrocarburi policiclici aromatici) che sono una
classe di composti generati dalla combustione incompleta di sostanze organiche durante processi industriali e civili, e sono
tra i microinquinanti organici più diffusi nell'ambiente, ,
hanno superano di tre volte la media 2009-2010 anche a causa dei venti provenienti dall'area industriale (Nord-Nord ovest).
E' proprio per questi motivi, che l'onorevole Furnari ha chiesto la Governo, in particolare al Ministro dell'Ambiente di prender provvedimenti per "
contrastare l’inquinamento dell’aria causato dallo stabilimento industriale dell’ILVA che espone la popolazione residente a gravi rischi per la salute”.
L’onorevole interrogante inoltre ha chiesto al Governo “se siano state osservate tutte le prescrizioni in merito previste dalla legislazione nazionale”.