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Unicredit alza il velo sul Piano Strategico: via 18.200 posti di lavoro

Pubblicata anche la trimestrale che ha visto l'utile netto in forte calo a 1,5 miliardi di euro

Economia
Unicredit alza il velo sul Piano Strategico: via 18.200 posti di lavoro
(Teleborsa) - Utile netto a 5,3 miliardi di euro, CET1 ratio al 12,6%, importanti misure di contenimento dei costi.

Sono solo alcuni dei target del Piano Strategico 2018 approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit "in considerazione di uno scenario macro-economico caratterizzato da tassi di interesse ai minimi storici e da modifiche normative, che hanno impattato il settore bancario europeo", come spiega una nota.

Sempre oggi la big bank ha alzato il velo sui conti dei primi nove mesi, che si sono chiusi con un utile netto in calo del 16,1% a 1,5 miliardi di euro e ricavi stabili a 10,2 miliardi.

Nel dettaglio, gli obiettivi principali al 2018 sono una solida base patrimoniale, con un CET1 ratio fully loaded al 12,6%, prima della distribuzione dei dividendi e superiore all'obiettivo interno dell’11,5%; una riduzione dei costi operativi per 1,6 miliardi di euro; un ritorno sul capitale tangibile dell’11%, al di sopra del costo del capitale di Unicredit, e un monte dividendi pari ad una percentuale di distribuzione dell’utile del 40% in media nel periodo di Piano.

L’esecuzione del Piano sarà incentrata su cinque azioni chiave:

- accelerazione delle misure di taglio dei costi sia del personale sia delle altre spese operative, nonché razionalizzazione dei Corporate Center, finalizzate alla riduzione del personale pari a circa 18.200 full-time equivalent (FTE) entro il 2018;

- cessione o ristrutturazione dei business poco redditizi come il retail banking in Austria e il leasing in Italia, in aggiunta rispetto alla continua riduzione del portafoglio della Non Core;

- forte focus sulla nuova evoluzione digitale, sostenuta da 1,2 miliardi di euro di investimenti nel periodo 2016-2018, che permetterà di accelerare la trasformazione in banca multi-canale dei segmenti retail & corporate e di creare ulteriore discontinuità dalla banca tradizionale;

- diventare un Gruppo più semplice ed integrato, con la chiusura della sub-holding austriaca e di trasferire le partecipazioni della CEE sotto il diretto controllo della holding Unicredit (preservando allo stesso tempo il know-how della divisione CEE) entro fine 2016, rafforzando le funzioni di governo centrali e concentrandosi sulle sinergie commerciali tra le piattaforme globali (i.e. CIB) e i
network delle banche commerciali;

- sfruttare i business in crescita nei paesi CEE, Asset Management e Asset Gathering, aumentando il capitale allocato alla CEE, aumentando e riequilibrando i ricavi da business a basso assorbimento di capitale.

Per quanto riguarda i target finanziari al 2018, invece, l'utile netto è visto a 5,3 miliardi di euro, i costi totali a 12,9 miliardi (con un rapporto costi/ricavi al 50%), i crediti verso la clientela a 503 miliardi.

"Abbiamo approvato un Piano che prevede per il 2018 obiettivi importanti in termini di redditività e coefficienti patrimoniali, confermando la capacità del gruppo di generare capitale in modo organico e di distribuire dividendi" ha commentato l'Amministratore Delegato Federico Ghizzoni, secondo il quale il contesto macroeconomico "rimane non facile, con tassi di interesse ai minimi storici e un rallentamento della crescita economica internazionale".

Secondo il top manager si tratta di "un Piano rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso. Ma è soprattutto realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è un Piano totalmente autofinanziato. Siamo quindi
pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione".



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