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L’intelligence europea riunita a Bruxelles per decidere nuove misure contro il terrorismo

Spunta un terzo cadavere ritrovato dopo il blitz di Saint Denis

Politica
L’intelligence europea riunita a Bruxelles per decidere nuove misure contro il terrorismo
(Teleborsa) - Un terzo corpo sarebbe stato trovato nel covo terroristico a nord di Parigi, teatro di una feroce sparatoria con la polizia francese, nella mattina di sabato 14 novembre, dopo le stragi della notte precedente. Lo hanno riferito funzionari del Ministero dell’Interno francese a margine della riunione tenuta dai ministri dell’interno dell’Unione europea.

Il procuratore generale di Parigi ha poi confermato che un terzo soggetto non ancora identificato, sarebbe morto nel blitz di St-Denis attuato dalla Polizia francese e durato 7 ore, a fianco di Abdelhamid Abaaoud, il jihadista sospettato di aver pianificato gli attacchi di Parigi costati la vita a 129 persone, oltre ad una donna formalmente identificata come sua cugina.

Nella riunione odierna dei ministri dell’Interno UE, a Bruxelles, sono stati fissati alcuni paletti, tra cui quello di definire più radicali misure di sicurezza lungo i confini esterni dell’Unione, proprio laddove è emerso che Abaaoud, cittadino belga, era riuscito a entrare in Europa e viaggiare all’interno dell’euro blocco in lungo e in largo.

"I terroristi attraversano a loro piacimento i confini dell'Unione Europea", ha detto il ministro degli Interni francese, Bernard Cazaneuve all’apertura della riunione, invitando i suoi omologhi colleghi ad adottare con urgenza un sistema europeo per l'informazione dei passeggeri delle compagnie aeree. "Non possiamo perdere altro tempo. E’ urgentissimo risolvere questa criticità”.

Il primo ministro francese, Manuel Valls, ha dichiarato che i membri della cellula con sede a Bruxelles, che hanno effettuato gli attacchi a Parigi, avevano approfittato della crisi dei migranti per entrare agevolmente in Europa e arrivare indisturbati fino a Parigi.

Valls ha poi aggiunto che se la situazione di allerta per minaccia terroristica perdurasse sugli attuali livelli e l’Europa non migliorasse per tempo il sistema di controllo, il trattato di Schengen sarebbe in serio pericolo, per cui l’adozione di misure straordinarie sarebbe "lunga e permanente".
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