(Teleborsa) -
Dopo la doccia fredda del PIL in recessione, il Brasile si prepara ad un nuovo choc e resta esposto addirittura all'ipotesi di un impeachment. Il
Fondo monetario internazionale, considerando il dato del
PIL "più debole delle stime" ha preannunciato un
taglio delle previsioni di crescita del paese sudamericano, rivedendo al ribasso quelle contenute nell'ultimo World Economic Outlook.
Secondo
Gery Rice, portavoce dell'Istituto di Washington, c'è un
rischio al ribasso delle proiezioni economiche formulate dal FMI, che si prepara a tagliarle in occasione dell'aggiornamento previsto per gennaio. Addirittura, il Fondo parla della
peggiore recessione dai tempi della "Grande Depressione".
Le stime di ottobre indicavano un PIL in contrazione del 3% quest'anno e dell'1% nel 2016.
Proprio in vista di un peggioramento dell'economia,
l'agenzia di rating Fitch ha già tagliato il rating del Brasile, mentre
S&P lo aveva già portato ad un livello spazzatura. Moody's ha preannunciato che farà lo stesso e taglierà il merito di credito del Paese.
Una sciagura per il
Presidente Dilma Rousseff,
riconfermata poco più di un anno fa, ma oggetto di dure critiche da parte dei suoi oppositori, che
l'accusano di aver mal gestito l'economia brasiliana. La profonda recessione che sta aggredendo il Paese ha persuaso ora anche i suoi sostenitori e l'opinione pubblica in generale, tanto che già
si parla dell'ipotesi di messa in stato d'accusa (impeachment).
Questa eventualità ha messo le ali alla
borsa di Bovespa, che scommette sulla caduta della Rousseff, festeggiando con un
guadagno di oltre il 3%. Il
real brasiliano, invece,
rimbalza dell'1,7% contro il dollaro USA, dopo esser colato a picco nell'ultimo anno, classificandosi una delle valute emergenti più penalizzate dalla crisi.