(Teleborsa) -
La BCE non dice nulla di nuovo rispetto a quanto delineato dal Presidente Mario Draghi, nell'ultima conferenza stampa, seguita alla riunione di politica monetaria di inizio dicembre.
Il bollettino economico conferma, infatti, che
l'economia dell'Eurozona si conferma in ripresa. La domanda interna - stando al rapporto - dovrebbe continuare a crescere grazie al sostegno offerto dalle politiche espansive della BCE ed alla
crescita di consumi ed investimenti, favoriti dalla
bassa inflazione che dai
prezzi a buon mercato del petrolio.
In questo quadro moderatamente positivo
vi sono anche "rischi al ribasso", rappresentati dal rallentamento delle
economie Emergenti e dalla frenata del
commercio mondiale, oltreché dai
rischi geopolitici di ampia portata.
Di fronte a questi rischi, l'Eurotower torna a ripetere il suo mantra, ribadendo che
c'è "la volontà e la capacità di agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato per mantenere il grado appropriato di accomodamento monetario". Una precisazione che risponde anche alla
reazione nervosa dei mercati dopo l'annuncio delle ultime decisioni di politica monetaria, che erano apparse insoddisfacenti.
Relativamente alle politiche economiche degli Stati membri, però,
la BCE rileva "crescenti discrepanze" rispetto all'aggiustamento imposto dal Patto di stabilità, causate perlopiù dal meccanismo di
flessibilità garantito dalla Commissione europea ai Paesi che facciano riforme ed investano sull'occupazione, anche se sono ancora lontani dai target fissati dalla regola del debito ed abbiano un rapporto debito/PéIL molto elevato.