(Teleborsa) - La Spagna si avvia verso l'ingovernabilità, a causa dei risultati delle
elezioni di questo fine settimana che hanno sancito la fine del bipartitismo ed il tracollo della maggioranza del Premier uscente Mariano Rajoy, testimonial della Commissione europea e fautore dell'austerity a tutti i costi.
Il
Partito Popolare di Rajoy ha vinto le elezioni, risultando il primo partito, ma con solo il
28,7% delle preferenze. In termini di seggi me ha conquistati solo
123 sui 350 disponibili, un tracollo rispetto ai 186 delle elezioni del 2011.
Sin dalla vigilia delle elezioni, Rajoy aveva ventilato la possibilità di una coalizione con l'opposizione, in particolare con i socialisti del
PSOE, guidati da Pedro Sanchez, che sono risultati il secondo schieramento più votato con il
22% dei voti e 90 seggi (110 nel 2011).
Sembra tramontare così l'ipotesi di una
grosse koalition alla tedesca, che con la coalizione PP-PSOE avrebbe assicurato 213 seggi ed una maggioranza stabile.
Il benservito al Premier è arrivato anche dal terzo partito uscito dalle elezioni con
il 20,6% di voti e 69 seggi. Si tratta del partito anti-austerity
Podemos di Palo Iglesias, con il quale sarebbe stato più difficile governare, sia in termini numerici (la maggioranza sarebbe stata più risicata) sia in termini di principio. Dichiarando la sua vittoria elettorale, Iglesias ha preannunciato un
"giro di colloqui" con le altre formazioni politiche rivali", ma
non ha escluso le elezioni anticipate se la situazione politica rimarrà in stallo.
Meno probabile l'assist di
Ciudadanos, che ha ottenuto il
13,9% dei voti e 40 seggi. Sicuramente un ottimo risultato per il partito centrista anti-casta guidato da Albert Rivera, ma non per chi volesse contare su un suo appoggio, dato che i seggi arriverebbero al massimo a 163, non sufficienti a garantire la maggioranza di 176 voti.
L'ausilio dei liberali centristi richiederebbe quanto meno l'appoggio degli
estremisti baschi (6 seggi) o dei
nazionalisti catalani (17 seggi), con i quali sarebbe poi complicato governare.
Rajoy però sembra non volersi rassegnare e, preannunciando un'
assemblea generale di partito nei prossimi mesi, per l'eventuale scelta della nuova leadership, resta saldo nella convinzione che il mandato popolare è chiaro e che il Pp ha il dovere di
garantire un governo al Paese. "Non possiamo permetterci stalli, serve stabilità", ha spiegato.