(Teleborsa) -
Raggiunge nuovi massimi la volatilità dei mercati mondiali, che si è spinta sui livelli più alti dal mese di settembre, dopo
il panic selling innescato a fine agosto dalla prima crisi dei mercati cinesi.
Ora, la
nuova ondata di vendite che ha investito i mercati asiatici, a causa della
crisi economica in Cina e del
deprezzamento dello yuan, ha spinto
in alto l'indice di volatilità VIX, che misura la volatilità implicita delle opzioni sull'indice di Borsa S&P-500. L'indice è ben conosciuto anche come
indice della "paura", poiché tasta il polso degli operatori definendo una scala di incertezza.
L'indice VIX ha chiuso ieri a 24,99 punti, in rialzo del 21,4%, dopo aver toccato un massimo a 25,86, segnalando un fortissimo aumento della volatilità, anche se
siamo ancora sotto la soglia di crisi, normalmente indicata in 30 punti e ancora
lontano dai massimi toccati ad agosto a 40 punti.
Da segnalare, poi, che l'indice toccò un
record storico di 60 punti durante la
crisi finanziaria del 2008.